
Probabilmente non tutti ne sono a conoscenza ma la Regione, insieme ai Comuni e allo Stato, mette a disposizione un fondo speciale pari a 22 di milioni di euro, per aiutare famiglie a sostenere il costo dell’affitto dell’appartamento in cui vivono, ovviamente secondo alcune condizioni reddituali.
La richiesta va fatta ai comuni, mentre i destinatari sono:
- cittadini italiani o di uno stato dell’Unione Europea
- stranieri con il permesso o la carta di soggiorno
Chi può chiedere il contributo?
Coloro che sono in possesso dei seguenti requisiti:
- contratto di locazione registrato oppure contratto di assegnazione di un alloggio di Cooperativa a proprietà indivisa
- residenza nel comune dove è ubicato l’alloggio
- non essere affittuari di un alloggio di edilizia residenziale pubblica
- non essere affittuari di un alloggio comunale, salvo il caso di contratto stipulato ai sensi della L.431/98, della L.392/78 (“Equo canone”) e della L.359/92 (“Patti in deroga”)
- non avere diritti di proprietà, usufrutto, uso o abitazione su un alloggio situato in ambito provinciale e non essere titolare di una quota di un alloggio superiore al 50% (la “nuda proprietà” non preclude l’accesso al contributo)
Il rapporto tra reddito, nucleo familiare e contributo assegnato può essere riassunto così:
Fascia A: valore ISE fino a 11.920,00 e incidenza canone/valore ISE non inferiore al 14% – contributo massimo 3.100,00 euro
Fascia B: valore ISEE non superiore a 17.155,00euro, valore ISE compreso tra 11.920,01 e 34.310,00e incidenza canone/valore ISE non inferiore al 24% – contributo massimo 2.325,00 euro
Le scadenze dei bandi sono legate al comune di appartenenza.
FONTE: http://www.parmatoday.it/guida/casa/buono-affitto-regione-contributo-famiglie-basso-reddito.html
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