
Come previsto dal nuovo decreto Cura Italia, approvato, firmato e già pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, è stato riservato un bonus di Irpef per alcuni lavoratori da accreditare nella busta paga di marzo, che ammonta a 100 euro. Esso spetta a tutti i lavoratori che sono costretti a continuare a lavorare, nonostante l’emergenza in atto del Coronavirus, come previsto nella Legge 18/2020 del 17 Marzo.

Per capire il funzionamento di questo bonus, il calcolo e a chi spetta, bisogna leggere l’articolo 63 del decreto Cura Italia, fra le “Misure fiscali a sostegno della liquidità, delle famiglie e delle imprese” ( Titolo IV ). In base a questa disposizione il bonus di 100 euro spetta a:
- Lavoratori titolari di reddito dipendente, ovvero tutti quelli che anno per oggetto una prestazione di lavoro, con qualsiasi qualifica, alle dipendenze e sotto la direzioni di altri secondo l’Art.49, co.1 del Dpr.n. 917/1986, compreso il lavoro a domicilio, quando considerato lavoro dipendente secondo le norme
della legislazione del lavoro.
- Lavoratori dipendenti che nel mese di Marzo hanno continuato a lavorare.
- Personale delle scuole, nel settore amministrativo, tecnico ed ausiliario(ATA), per i docenti ed i dirigenti scolastici ( naturalmente come previsto nel regolamento stabilito dalla legge riguardante le fasce reddituali ).
L’importo massimo di 100 euro del bonus, va rapportato in base al numero di giorni effettivo di lavoro svolto nel mese di marzo nella propria sede lavorativa.
Inoltre, il decreto legge non prevede particolari requisiti per aver diritto al bonus, ma viene assegnato in base al reddito complessivo da lavoro dipendente dell’anno precedente in cui deve rientrare il lavoratore, ovvero, avere un reddito inferiore a 40.000 euro.
Per capire meglio per chi possa accedere al bonus di 100 euro, vi sono delle regole ben precise dettate nel decreto riguardanti il calcolo del reddito ed a seconda degli scaglioni di fascia, possono accedervi :
- Redditi compresi fra gli 8.174 euro e i 28.000 euro lordi, il credito mensile sarà pari ad Euro 100
- Per i redditi invece, che partono da 28.000 euro, l’importo mensile decresce ad 80 euro fino ad arrivare ad un reddito di 35.000 euro
- Più di 35.000 euro lordi, l’importo del beneficio continua a decrescere sino ad azzerarsi raggiunti i 40.000 euro di reddito
Quindi, con le attuali regole di calcolo, restano esclusi tutti i soggetti ricadenti nelle fasce reddituali inferiori a 8.174 euro, considerati incapienti, in quanto vi è un’imposta da versare per il riconoscimento del bonus
Il datore di lavoro riconosce il bonus direttamente e mensilmente in busta paga ai lavoratori in presenza delle condizioni economiche sopra riportate, ma, in sede di conguaglio fiscale nella busta paga di dicembre o in caso di cessazione del rapporto di lavoro, il sostituto d’imposta verificherà la permanenza dei requisiti.
Qualora il dipendente non ha più i requisiti essenziali per accedere al bonus, in quanto ha superato il limite reddituale, il sostituto d’imposta provvederà a trattenere quanto non dovuto.