Uno dei problemi del mercato del lavoro in Italia in questo momento è rappresentato dal mancato incontro tra l’offerta e la domanda. Vale la pena, allora, di conoscere e scoprire non solo le professioni più ricercate in questo momento, ma anche le competenze che dovrebbero essere presenti in un curriculum vitae. Nel novero delle figure più richieste dalle imprese del nostro Paese ci sono gli operai specializzati nel riparare i sistemi di telecomunicazione, gli installatori, i falegnami, i saldatori e i meccanici. Al tempo stesso, la figura classica dell’impiegato si avvia pian piano verso la sparizione. Di certo quello dell’economia italiana è un paradosso che non può essere trascurato: tante offerte di lavoro non trovano candidati, ma al tempo stesso molte persone cercano lavoro. A questo proposito, il sito annuncilavoro360.com si presenta come una risorsa preziosa a disposizione di tutti coloro che desiderano un nuovo impiego.
La ripresa dell’economia
A fronte di una ripresa del contesto economico si concretizza anche una ripresa del mercato occupazionale. Ciò non elimina, in ogni caso, il divario che si è creato fra l’offerta e la domanda di lavoro: un divario che è motivato da molteplici fattori. Per quanto riguarda i profili più qualificati, per esempio, si riscontra una carenza dal punto di vista numerico, il che implica di modificare l’orientamento nei percorsi scolastici. Una questione fondamentale per i profili poco qualificati, d’altro canto, è quella relativa all’esperienza. Ecco perché bisogna fare in modo che già dalla scuola i ragazzi abbiano la possibilità di entrare in contatto con le aziende, così che possano mettersi alla prova e verificare le proprie abilità e le proprie doti sul campo. Se è vero che il personale specializzato latita, è altrettanto vero che la preparazione non sembra essere sufficiente.
I settori più in crisi
I nuovi scenari che sono stati determinati dalla ripresa dell’economia hanno costretto le aziende a cimentarsi in un’opera di adattamento. Sono cresciuti i problemi nel trovare le figure professionali desiderate, più o meno per un terzo delle entrate pianificate: oltre il 32%, vale a dire quasi 6 punti percentuali in più rispetto alla situazione pre-Covid del 2019. Si parla di shortage gap per segnalare la mancanza di candidati, che riguarda più del 16% dei casi, mentre la cosiddetta skill gap, che ha a che fare con una preparazione non sufficiente, è relativa a quasi il 13% dei casi. Il settore delle riparazioni e del commercio dei veicoli è quello che fa registrare le difficoltà più significative, ma non va molto meglio alle industrie della fabbricazione di attrezzature e di macchinari e a quelle dei prodotti in metallo. Mentre sono in difficoltà le aziende dei servizi Ict e le industrie del mobile e del legno, la crescita maggiore delle difficoltà di reperimento è quella del settore delle costruzioni.
Quali sono le professioni più richieste
In più della metà dei casi le aziende fanno fatica a reperire operai specializzati nel settore industriale: è il caso, fra l’altro, degli installatori di impianti di isolamento, dei saldatori, degli elettricisti nelle costruzioni civili, dei falegnami e dei meccanici collaudatori. Critica anche la situazione nel comparto dei servizi, con riferimento tra l’altro agli operai specializzati nella riparazione di sistemi di telecomunicazione e ai manutentori di macchinari informatici. Lo squilibrio per questi profili è di oltre la metà delle richieste delle aziende. Sono i ruoli dei settori manifatturieri quelli che mettono in evidenza i tassi maggiori di difficoltà di reclutamento, e la ragione può essere individuata anche nella correlazione tra le trasformazioni produttive e la sempre maggiore automazione dei processi. Da citare anche i profili specialistici per il supporto imprese e i servizi digitali.
È finita l’era degli impiegati
Ma perché si può considerare conclusa l’epoca degli impiegati? A dirlo sono i numeri: si riducono le richieste relative alle professioni impiegatizie, per un calo di oltre l’11%, ed è in calo di quasi il 13% anche la domanda di qualificati e diplomati. Va detto, in ogni caso, che i problemi di reperimento risultano in crescita per la maggior parte dei profili professionali. Le competenze digitali acquisiscono una crescente importanza, e d’altra parte lo scorso anno ben 7 aziende su 10 hanno scelto di investire nella digital transformation.