
Quali sono i migliori paesi dove andare a lavorare all’estero? Negli ultimi tempi la situazione lavorativa ed economica non è stata molto stabile in Italia. Dopo avere studiato per anni, sono sempre di più i giovani che decidono di trasferirsi e di cercare fortuna altrove. Anni di studio, forgiati nel sudore e nell’impegno, che non devono andare persi: quali sono le mete che danno maggiore lavoro?

Abbiamo selezionato, nello specifico, cinque paesi: abbiamo valutato il grado di vivibilità, ma anche la meritocrazia, che è uno dei punti più importanti nel mondo del lavoro. Pensate che, attualmente, secondo una statistica, sono quasi 80000 gli italiani alla ricerca di un lavoro. E se non si trova nella nostra amata patria, andarsene è l’unica soluzione per trovare uno sbocco professionale.
Inghilterra
L’Inghilterra è sicuramente una delle mete preferite da noi italiani. È un paese in larga misura meritocratico, che dà molto al mondo del lavoro. Qui è possibile trovare vari lavori: è un punto di partenza anche per chi non ha una laurea e desidera specializzarsi in una professione. Tuttavia, è un paese anche piuttosto caro, ma gli stipendi cercano di essere in parte adeguati allo stile di vita. Il tasso di occupazione qui è di appena il 4%.
Canada
Se vogliamo cambiare del tutto il nostro modo di vivere, il Canada è un’ottima meta. Qui c’è una grandissima richiesta di ingegneri, di medici e di ricercatori. Mediamente, i lavoratori sono accolti con grande entusiasmo. Il motivo? La valorizzazione del lavoro è un aspetto molto importante per i canadesi. L’economia canadese, negli ultimi anni, ha registrato un incremento soprattutto grazie ai lavoratori. Importanti i settori terziari, secondari e il metallurgico.
Germania
Al primo posto nella statistica delle aziende che offrono lavoro si trova la Germania, seguita dal Regno Unito e dai Paesi Bassi. Da sempre, la Germania ha un unico obiettivo: il lavoro è al primo posto nella collettività. Ognuno deve avere un impiego, deve poter svolgere una vita adeguata, senza privazioni.
Ottimi gli stipendi: sono tantissimi gli italiani che hanno deciso di trasferirsi proprio in questo paese. Tra i settori più floridi, possiamo citare quello della metallurgia: facendo una rapida ricerca sui motori, è possibile trovare moltissime proposte. Alcune aziende pagano persino la permanenza nel paese durante il colloquio.
Austria
Tra i paesi con il tasso di occupazione più basso nella Comunità Europea, l’Austria è un vero e proprio gioiello di bellezza e di tradizioni. Un paese in cui si vive bene, in cui c’è il rispetto e la solidarietà sul mondo del lavoro. Gli uffici per il collocamento funzionano in maniera molto efficiente. Per chi ha una solida base della lingua tedesca, poi, questo paese ha molto da offrire: in tanti lo definiscono un vero e proprio paradiso del lavoro. Sono tanti i settori in via di espansione, soprattutto quello ambientale e del turismo, oltre alla cultura, che qui si promuove in maniera eccellente.
Danimarca
Dal punto di vista lavorativo, la Danimarca è uno dei paesi più interessanti. Anzitutto, il loro modo di vedere il lavoro è diverso dal nostro. Noi passiamo la maggior parte del tempo lavorando: loro riconoscono le pause come essenziali per il recupero delle funzionalità cognitive. La loro settimana lavorativa, per esempio, è di appena 37 ore rispetto alla media. Le settimane di ferie a loro disposizione sono ben cinque. Un paese, inoltre, il cui Pil, la spesa per la famiglia, è maggiore del 4%. Insomma, si vive bene, ma bisogna trovare il lavoro adatto alle proprie esigenze. Consigliamo, prima di partire, una visita in ognuno dei cinque paesi che abbiamo scelto.
Perché conviene andare a lavorare all’estero
Andare all’estero significa anche fare un’esperienza importante. Non dobbiamo vederla come una sconfitta, bensì come un arricchimento del nostro bagaglio culturale. Anzitutto, sarà un’esperienza formativa completa, che servirà al nostro curriculum in maniera positiva. Poi, ci creeremo contatti: questo, nel mondo del lavoro, è davvero essenziale.
Dobbiamo vederla, dunque, come un’esperienza talvolta necessaria per sbloccare la propria situazione lavorativa. Impareremo un’altra lingua, miglioreremo il nostro spirito individuale e soprattutto avremo un fiore all’occhiello nel nostro curriculum. Dunque, è una decisione da valutare, possibilmente in uno dei cinque paesi di cui vi abbiamo parlato.
Fonte: Migliori paesi dove lavorare all’estero di Concorrenza E Diritti